Consigli cura persona

Sostanze a rischio per la nostra salute e quella dei bambini

Vi capita spesso di acquistare prodotti su cui è ben specificato “Senza PFOA” oppure “Senza parabeni”?
Diamo per scontato che, se lo scrivono ben in evidenza non può che essere una qualità positiva del prodotto che stiamo acquistando;
ma vi siete mai chiesti cosa sono queste sostanze e dove si trovano?
Vi siete mai domandati perchè fanno male?

Facciamo un po’ di chiarezza e cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.

Queste sostanze chimiche di cui ultimamente si sta parlando sempre più spesso, sono composti utilizzati da aziende di ogni settore, da quello alimentare a quello farmaceutico; Le loro funzioni sono le più disparate, ma, solitamente hanno la funzione di emollienti o conservanti all’interno dei prodotti.

Perché se ne parla così tanto?

Il motivo per cui spesso vengono citati dai media ed ultimamente vengono menzionati come “non presenti” sui prodotti lo spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo cui ci sono una serie di segnali preoccupanti che ci costringono a supporre che possano essere una potenziale causa ambientale che sta influendo in maniera negativa sulla salute dell’uomo.
Tra queste cause vengono citate queste sostanze come “potenziali interferenti endocrini”, ovvero in grado di influire sul funzionamento degli ormoni tiroidei o sessuali.

Quali sono e dove possiamo trovarli?

  • I parabeni (come propylparaben o il butylparaben) sono usati come conservanti in molti prodotti cosmetici, creme, saponi, shampoo e deodoranti; 
  • un filtro solare diffusissimo, l’ethylhexyl metoxycnnammate (anche detto OMC) usato nelle creme viso, creme solari e burro cacao;
  • il bisfenolo A, oggi vietato nei biberon, è utilizzato per la produzione di plastiche e lo possiamo trovare nei cibi in scatola poiché utilizzato per rivestire internamente le lattine, presente anche negli scontrini della spesa;
  • composti perfluorati, (esempio Pfos e Pfoa), per rendere impermeabili a grasso e umidità gli imballi usati dalle principali catene di fast food. Oppure, per rendere idrorepellenti e antimacchia tessuti, scarpe, tappeti, spesso contenuti anche in padelle antiaderenti o utensili per cucinare;
  • gli ftalati, servono per ammorbidire le materie plastiche. La legge li tollera solo in dosi molto basse nei giocattoli per bambini sotto i 3 anni, che i piccoli masticano e succhiano volentieri, anche se i più rischiosi poichè i bambini finiscono comunque per mettere in bocca. Inoltre, gli ftalati possono essere presenti anche in alcune pellicole alimentari. Si possono trovare anche nei profumi o diffusori per l’ambiente.

Che effetti possono avere sulla salute?

Queste sostanze come se non bastasse inquinano l’ambiente in modo persistente entrando così a far parte della catena alimentare e quindi nei nostri piatti creando così un vero cocktail quotidiano su vari fronti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che tra i danni, oltre al sistema immunitario, una lunga esposizione potrebbe comportare questi disturbi:

  • una bassa qualità del seme tra i giovani uomini (basso numero e motilità degli spermatozoi);
  • l’aumento dell’incidenza di anomalie genitali nei bimbi maschi e il rilevamento di un precoce sviluppo sessuale delle bambine osservato in alcuni studi;
  • il trend in aumento dei parti pre-termine e della rilevazione di basso peso alla nascita rilevato in molti paesi;
  • l’aumento dei tumori ormono-correlati negli ultimi 50 anni (tiroide, seno, utero, ovaio, testicoli e prostata).

Il nostro consiglio è di leggere attentamente le etichette dei prodotti che utilizziamo, specie se essi vengono utilizzati su bambini.

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